La neosporosi è una patologia che si manifesta specialmente in cani giovani, anche se può colpire i cani anziani. Possono essere interessati dalla patologia anche solo alcuni soggetti di una cucciolata.
La malattia è causata da un parassita, un coccidio che è diffuso in tutto il mondo e che ha come ospite definitivo il cane, può interessare anche altre specie ma non esistono segnalazioni di casi nel gatto.
La via di trasmissione più frequente sembra essere transplacentare, durante la gravidanza della madre, cosa che non spiega le forme nei soggetti anziani.
La forma neurologica della malattia è caratterizzata da una radicolite che predilige le radici lombosacrali dei cani giovani e produce anche mielite dei segmenti spinali e miositi dei muscoli degli arti pelvici; è sovrapponibile a quella causata da Toxoplasma gondii, tanto che le due patologie vengono associate nella diagnosi differenziale. Oltre alla forma neurologica possono esserci anche manifestazioni cutanee.
I sintomi che si possono presentare sono una progressiva atrofia, con rigidità degli arti posteriori e talvolta degli anteriori. La contrattura muscolare può causare una deformità articolare, con alterazioni dell’accrescimento e il cucciolo arriva a non riuscire più ad alzarsi e a deambulare.
La diagnosi si effettua valutando, oltre alla clinica, i parametri ematici di interssamento muscolare ed epatico. Si può effettuare una ricerca degli anticorpi sierici antineospora e l’esame PCR.
La terapia farmacologica a cui si sottopongono generalmente tutti i cuccioli della cucciolata è una terapia antibiotica, sovrapponibile a quella per toxoplasmosi, normalmente a base di clindamicina che è il farmaco di elezione.
La prognosi normalmente è riservata, e dipende dal grado di evoluzione della malattia prima dell’instaurarsi della terapia adeguata, le contratture muscolari che si instaurano sono molto severe e spesso irreversibili. Pertanto è consigliato il precoce lavoro sulla muscolatura, cosa per la quale risulta indispensabile e talvolta risolutivo l’intervento fisioterapico.
Un caso
Giocondo, cucciolo di pastore tedesco di un mese, arriva allo Studio Veterinario Fisioterapia con una contrattura bilaterale del quadricipite, inviato da una collega neurologa che sospetta una forma di neosporosi e che ha instaurato una terapia antibiotica con clindamicina per lui e per il fratello, che presenta una forma molto più lieve.
Il cucciolo manifesta una rigidità spontanea del ginocchio che il proprietario ha notato a circa 22 giorni di vita, quando il cucciolo ha cominciato a camminare ma che per fortuna è ancora reversibile dopo massaggio e mobilizzazione, nonostante il cane mostri dolore alla palpazione del muscolo.
Si programma immediatamente un piano riabilitativo che comprende applicazione di impacchi caldi e massaggio sui muscoli interessati, mobilizzazione articolare e movimenti passivi da ripetere anche a casa più volte al giorno. Il cucciolo viene controllato in studio inizialmente a giorni alterni e poi due volte a settimana.
Il miglioramento della sintomatologia avviene in maniera molto rapida e nel giro di tre settimane il cucciolo ha ripreso una andatura corretta e non manifesta più dolore né rigidità muscolare.
La patologia in questo caso ha avuto un buon esito, sia grazie ad un proprietario molto attento che ha evidenziato tempestivamente il problema deambulatorio del cucciolo, che alla rapida individuazione clinica della patologia e al pronto intervento farmacologico e fisioterapico.
Bibliografia
- Neurologia del cane e del Gatto - Bernardini, M. (2010) Poletto editore
- Neuroanatomia e neurologia clinica veterinaria – De Lahunta, A., Glass, E. (2010) Elsevier